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LA PUTTANA DELLE MONTAGNE - IL CAPITOLO 2 - (4) INTERVISTA SEXY
di Strapps
30.12.2023 |
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"“Siete bellissima vestita così..."
Spiegai a Sugar che Mek voleva che Lei mi lasciasse dei segni, addosso o sul volto, come era infatti accaduto, per l'intervista del giorno seguente, un “segno” di scena, reale, per chi avrebbe visto. Sugar mi disse che forse avevo ragione e che le dispiaceva per il labbro ferito. “Ohhhh...figurati Sugarbello, sai quanto mi frega di Mek e dei loro fan...e poi mentre me lo facevi me lo stavi sbattendo dentro alla grande, come solo tu sai fare Sugarbello….il tuo cazzone bello duro dentro di me...mmmuuuu….”“Che troia che sei puttanella mia...ma sei la MIA TROIA...mia….”
Sì, Sugarbello….sono la tua puttanella speciale...”
Ci rimetto a dormire e il giorno dopo appeno sveglio preparai la colazione come piaceva a daddybello e quando si svegliò la servii a letto come gradiva Lei e come era ai bei tempi della prima volta che eravamo in montagna assieme. Quindi arrivarono Riggy, Mek e KSA e un cameramen e un fonico e Mek faceva pure da truccatrice e curò prima Sugar con un look aggressivo, una tunica gessata, un bastone in legno e oro, le lasciarono la mia collana di regalo perché piaceva Riggy, pure gli orecchini grandi, Mek pulì e lucidò la pelata e mise un lipstick nero lucido sulle labbra e anche gli occhi furono virati di nero con tracce di oro. “Sembri una vera Pappa!” fece Mek. “Cazzo se lo sono, vero babyboi?”
“Vero, Sugarbello...sei SEMPRE LA MIA PAPPA; forever...” e mostrai la mia chiappa tatuata.
Per me Mek scelse un look normalissimo con felpa e jeans strappati, mi detti appena del layner sugli occhi e mi fece indossare una parrucca bionda, ma evidenziò il labbro tagliato e leggermente gonfio. Poi Sugar ed io firmammo una liberatoria per la produzione e Riggy dette i crediti pattuiti a Sugar.
“Bene iniziamo. Allora io prendo il ragazzo e tu Sugar?” fece Mek.
“No, io e te stronzetta e diamo la mia mogliettina a KSA, so che si troveranno subito...”
“Grazie babycaro, TI AMO...” e gli baciai gli anelli. KSA mi condusse in uno studio mobile lì accanto, c'erano due sgabelli, una telecamera e una luce a neon. Ci sedemmo, ero nervosissimo e teso.
“Ehi rilassati...dai sarà carino...” disse KSA. La guardai, era bellissima, la sua faccina così dolce e così splendida, quelle labbra perfette, il corpo piccolo ma proporzionato, indossava dei jeans neri e maglia nera e una felpa col cappuccio. La fissai estasiato. “Dai parliamo un po'...allora tu sei la ragazza...la moglie...cioè eri la puttana di Sugar…
“Sì, lo ero, mi aveva comprato in un bordello e e voleva farmi diventare la sua troia...e..
“E ti ha portato quassù in montagna...no...non...va non va..sai che c'è? Ti va un po' di erba?”
“Cazzo se mi va! Sugar l'ha portata, ma posso fumare solo col suo permesso, ma se è roba tua e fumiamo assieme non si arrabbierà di certo...” così KSA prese un join e lo accese e poi mise le sue canzoni e parlò di musica e di lei e ci scaldammo tutti e due e dopo vari tiri di erba e di canzoni iniziammo a parlare come se ci conoscessimo da tempo, io parlavo e lei chiedeva oppure il contrario, ma io fissavo il suo volto meraviglioso e ne ero incantato, non pensavo più neppure a Sugar di là nel camper. Parlammo a lungo fra risate e momenti tristi, le raccontai dell'orfanotrofio, di quando le poliziotte transex a 18 anni mi avevano venduto a Mammie e tutto il resto. KSA faceva domande, ma anche mi abbracciava, incoraggiava, mi dava piccoli baci sulla fronte. Il suo profumo era delizioso, le sue labbra magnifiche e dolci e soffici e lucide e mi struggevo. Chiese delle botte che mi dava Sugar ma senza dilungarsi troppo come invece avrebbe fatto quella stronza di Mek!
“Sì Sugar mi picchia, schiaffi principalmente, scapaccioni, sculacciate, molti sputi in bocca, ma non è mai troppo violenta...e poi, come ti dicevo è giusto così…
“Giusto?” e mi prende la mano, la tiene, io tremo, piagnucolo un pochino, lei è bellissima.
“...sì è giusto...era giusto quando ero la sua puttana qua in montagna ed è giusto quando siamo a casa, perché sono diventata sua moglie e un marito transex deve tenere in riga la sua puledra….non so se hai capito...scusa...io..”
“No tranquilla….vieni qua...” e mi coccola e mi sbaciucchia ed io sono eccitatissimo e contento.
“ Sì, schiaffi e cose così sono giusti, Sugar ne ha tutto il diritto, io sono d'accordo,,,come ti ho detto sono un uomo libero ora, potrei andare, ma amo Sugar e voglio restare con lui, alle sue condizioni e queste condizioni sono che lui può fare quello che vuole su di me...con me...cioè
“Capisco, a te quindi piace?”
“….cioè le botte fanno male, ma se fanno parte del mio rapporto con Sugar va bene e poi...vuoi sapere la vera verità KSA?”
“Quale sarebbe la “vera verità”?”
“...che...che a me piace, mi piace quando mi rimette in riga….ah aha...penserai che sono pazza...ma qualcuno là fuori mi capirà benissimo: una transex dominante come Sugar mi eccita da impazzire e mi piace essere dominato, certo è l'unica condizione che ho conosciuto, prima in orfanotrofio, poi nel bordello, poi come prostituta di strada...ma forse è la mia indole...sono un servo...e quindi mi piace anche essere preso a schiaffi, sottomesso, sputato, sbattuto dalla mia padrona, non mi piace troppo il dolore in genere, ma due ceffoni dati bene mi fanno ricordare chi sono…
“Chi sei?”
“Una puttanella bianca, un uomo, cioè il gradino più basso della scala sociale del Territorio Transex, dietro anche una donna come te...”
KSA mi abbraccia e mi bacia, piangiamo un pochetto assieme, poi lei dice che basta così e andiamo da Sugar e Mek. Anche loro hanno finito e allora per festeggiare chiedo a Sugar se possiamo fumare dell'erba.
“Ma se puzzi come una bagascia appena uscita da un fottuto coffeshop!” urla Lei e mi dà una manata fortissima sul culo.
“...chiedi a KSA...tutta colpa sua...babycaro...”
“Sì, vero, ci ha aiutato a scioglierci...eravamo partite contratte, ma l'erba ci ha fatto rilassare e ci siamo parlate...più che fare l'intervista...”
“E cosa ha detto la troia qui? Cose che non doveva?”
“No, no...è stata una cosa molto toccante, intima, bella, Riggy ti piacerà...e anche a te Mek...sì c'è la parte che volevi..non guardarmi male...le botte..ok...ma è stato tutto molto commovente e carino...e tu Sugar ci esci come un vero fottuto SuperTransex del sesso e della pappitudine...questo ragazzo è innamorato fradicio di te...Sugarbello!” disse KSA con quella sua voce da cantante, la sua bellezza stordente.
Sugar mi afferrò per il culo con entrambe le mani, mi sollevò e mi stampò un bacio in bocca scopandomi con la sua lingua mentre mi tastava oscenamente il culo.
“Ok troietta prendi pure l'erba e divertiamoci un pochino...”
Dopo i primi joint rimasero però solo Mek e un fonico, KSA se ne andò fra abbracci, baci e scambio di amore profondo, Riggy aveva un impegno allo studio e il girato era sufficiente per lui.
Il fonico andò alla tavola calda a prendere del cibo coi crediti di Mek, era un ragazzone alto e magro con una folta barbetta rossa, indossava una salopette di jeans e una pesantissima camicia di lana a quadri e un cappellino rosso acceso, simpatico e gran fumatore. Quando uscì dal camper, Mek fissò Sugar e fece: me lo scopo ogni tanto...è carino...mi piace legarlo come un capretto ad una panca, gli lascio addosso solo il cappellino, glielo lego sotto il mento con una cordicina, così gli serrò pure la mascella, in bocca ha le mie mutandine...e poi me lo scopo mentre lui si agita tutto fra il dolore e il piacere...e il forte piacere...”
“Ok, ti credo bellezza, ma cosa c'entra con me?”
“No è che quel ragazzone tutto alto e barbuto non regge due schiaffi, due botte con la canna, due sculacciate...niente, solo essere legato...cioè...”
“Non capisco...è il tuo servo?”
“No, see...è uno della posse di KSA, un amico dai tempi delle scuole...è uno libero e se la passa pure bene...”
“Quindi non puoi costringerlo, giusto?”
“Certo...è carino...mi piace...ma lui non vuole farsi battere da me...accidenti questo mi spiace...e poi non posso dire niente a KSA...che è suo amico eccetera..”
“Continuo a non capire bellezza...vuoi che prenda a calci in culo io il tuo fonico del cazzo?”
“No...ti denuncerebbe subito...KSA e Riggy ci tengono a queste cose...sono attivisti per i diritti..”
“Attivisti...fanculo...nel Territorio Transex le cose sono sempre state in un modo e devono continuare ad esserlo: prima i Transex, poi le donne..infine gli uomini...”
“Giusto...ma i tempi non sono più quelli di una volta...Sugarbello...la politica è sempre più sensibile a queste cose...tu non hai problemi perché a questa puttanella bianca piace essere la tua serva anche se potrebbe andarsene...ma le nuove leggi e
“...e mi hai scocciato Mek con queste storie...molla KSA e il tuo fidanzatino maschio coi suoi diritti del cazzo...e cerca altro...a me non serve...” e mi molla uno schiaffone fortissimo, non me lo aspettavo e urlo di dolore e mi viene da piangere, ma Sugar mi prende la faccia e mi bacia e poi mi culla sul suo seno aprendo la tunica e poi mi passa il joint che fumo beato in faccia a Mek che mi scruta. Sento che ho i segni del ceffone pesante di daddyboss sulla guancia, ma Lei ne ha il diritto: è la mia padrona, la mia pappa e mio marito ed io la amo e Mek è invidiosa di ciò.
Quando ritorna il fonico Sugar fa qualche battuta che quello non afferra, io sghignazzo assieme al mio paparino in tunica e bastone ancora in mano(e nell'altra il joint di erba). Il fonico ha portato panini e una cassa di gelato. Mi ci fiondo sopra e inizio a mangiarne: crema e cioccolata coi biscotti una prelibatezza, ma Sugar ha uno scatto e mi prende la testa e l'affonda nella vasca del gelato e mi lascia lì con la faccia nel dolce freddo e dice: “Vedi Mek, così si fa! Ma tu non puoi….” “Fanculo stronzo...” “E tu non fare l'ingorda!” e mi molla. Ho la faccia coperta di gelato che cola. Il fonico sbotta: “Fanculo volevo il gelato...” “Non puoi ancora mangiarlo?” fa Sugar “Ma ci ha messo la faccia lui...che schifo...” “Ah, che ragazzino...se fossi la mia troia ti rimetterei in riga ma non lo sono..” “Non ci terrei affatto...ma mi siete simpatici e poi KSA stravede per voi ed io mi fido di lei...siamo amici da sempre...” “Ok, adesso noi andiamo...” fa Mek alzandosi di scatto. “E perché? Io resto...e poi KSA mi ha detto che sarebbe passata a salutare i suoi nuovi amici...” “Ho detto andiamo!” fa la transex rabbiosa. “No, resto e ne accendo un'altra...” “Non hai capito bellezza? Lui resta...è un uomo libero...come tutti qua dentro..”Mek furiosa infila la porta. Il fonico sorride e accende il joint di erba. “Tu vatti a dare una pulita, idiota!”
I due fumarono e quando mi ebbi ripulita la faccia tornai da loro, chiesi il permesso a Sugar di mangiare il gelato e lo feci in silenzio mentre loro parlavano. Il fonico, come Mek era curioso delle botte che Sugar mi rifilava, ma non nel modo sadico di Mek, per curiosità. Al paparino stava simpatico. Arrivò anche KSA bella come sempre, in tuta bianca, una fascia sui capelli perfetti e lisci di colore bianco anch'essa e il volto luminoso. Fumammo assieme e KSA ebbe belle parole su di noi, sulla nostra relazione.
“Ne comprendo perfettamente i meccanismi – spiegò gesticolando con le mani affusolate, curate e incantevoli – all'inizio era pappa-battona ed era forzato, ma quando vi siete sposati lo stesso rapporto è traslato identico, perché a lui va bene così...va bene essere trattato come prima, quando era solo la tua troia, è innamorato di te...accetta le botte, anzi..le trova giuste...”
“Hai capito perfettamente baby, sei sveglia e brava, mi piace come canti…
“Mek mi ha raccontato della performance di questa notte...” fece il fonico.
“Di come me la sono scopata?”
“Sì...”
“Ti ha eccitato? Vorresti che la tua partner ti prendesse come ho fatto io con la mia troia?”
“...no….cioè a me piace essere legato...ma le botte, calci, schiaffi, no...non sono per il dolore fisico..KSA mi conosce...”
“Sì...anche una puntura di zanzara lo manda ai matti...”
“Non sai cosa ti perdi...” ironizzo io. Tutti ridono, fumiamo ancora e il fonico torna con altri panini e ceniamo assieme e poi verso le dieci se ne vanno e restiamo soli io e Sugar.
La guardo nello specchio vicino al letto e l'ammiro.
“Siete bellissima vestita così...”
“Oh, mi piace questa tunica di scena...e anche come sono truccata…
“Bellissima...”
“Oh, troietta...vieni qua...” e mi prende in collo, mi tiene con le braccia le gambe divaricate e mi ficca la lingua in bocca e mi scopa come sa fare lei ed è un momento bellissimo alla fine di una giornata molto bella e intensa...qui in montagna dove tutto è iniziato. Mi bacia tenendomi sollevato, io abbracciato a le e al suo profumo e alla sua bocca. Poi mi molla.
“Dormiamo...”
io mi inginocchio di fronte a lei e le tocco il pacco
“….paparino? Sai cosa vuole la tua puttanella bianca?”
“Lo so cosa vuole quella baldracca arrapata...e sai? Sarà accontentata quella pollastra, se lo merita è lei che ha conosciuto KSA, il fonico, la stronza di Mek e Riggy...brava troia!”
“SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSsììììììììììììììììììììììììììììììììì” urlo io e mi getto a succhiare quel suo cazzone mentre lei rimane con la tunica e il bastone in mano, con una mano guida la fellazio ed io ingoio e succhio e bacio e lecco quel cazzone nero, lei in piedi sopra di me, la padrona, mio marito, sotto io: la sua troia, in ginocchio come una brava mogliettina deve stare quando fa un pompino alla sua Pappa-padrona.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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